C’è chi sostiene che i nostri cieli siano inondati di scie chimiche e chi è a conoscenza del fatto che queste strisce nel blu sono causate da un Boeing e o un Airbus, ma a parte la suggestione di disegni e teorie varie nessuno sa veramente perché si formino.
In pratica le scie che si lasciano dietro gli aerei sono delle vere e proprie nuvole artificiali e si formano perché dai gas di scarico dei motori a reazione ci sono alcune componenti disperse nell’aria dalla combustione del kerosene. Essendo fumi caldissimi, l’incontro con le temperature gelide vicine ai 40° sotto zero che si trovano nell’atmosfera a 10 mila metri li condensa in ghiaccio.
Questa conversione dei residui di combustione in scie congelate non avviene subito dopo che i fumi escono dagli scarichi, ma a volte le strisce partono anche a centinaia di metri dietro gli aerei
. Se poi nell’atmosfera c’è un alto grado di umidità, la striscia diventa così nitida a occhio nudo da persistere per molto tempo.Oltre al vapore acqueo responsabile della striscia, in realtà la combustione del kerosene rilascia biossido di carbonio, ossidi di zolfo, azoto, carburante non bruciato, fuliggine e particelle di metallo. La loro persistenza nell’atmosfera aiuta i climatologi a capire anche come il tempo nella giornata, poiché ad alta quota una striscia spessa, lunga e visibile per qualche minuto evidenza un alto tasso di umidità e l’arrivo del maltempo.
Infine, le scie dei motori a reazione sono responsabili del riscaldamento globale come tanti altri prodotti del petrolio, ma per avere prove certe che sono le principali colpevoli bisognerebbe fermare il traffico aereo del mondo per diversi mesi. È ovvio comunque che quando furono fermati i voli statunitensi l’11 e 12 settembre 2001, la percentuale d’inquinamento negli USA diminuì drasticamente.