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Whatsapp e Telegram battute dai nuovi messaggi senza connessione

Con l’arrivo della messaggistica istantanea, le interazioni fra le persone sono cambiate radicalmente. Negli ultimi anni, infatti, Whatsapp e Telegram sono diventate la principale alternativa alle chiamate che, nonostante continuino ad essere più immediate e maggiormente intuitive, ogni giorno vengono scartate da parte di milioni di consumatori in tutto il mondo. 

Una nuova tecnologia ideata e sviluppata da Google

, però, è pronta a fare il suo ingresso e, molto probabilmente, attirerà a sé molti più utenti di quanto si pensi. Stiamo parlando dei nuovi SMS 2.0 i quali offriranno agli utenti una valanga di nuove funzionalità molto interessanti. Scopriamo quindi di seguito maggiori dettagli sul nuovo servizio di Google.

SMS 2.0: ecco la nuova tecnologia lanciata da Google

Dopo oltre 30 anni dal loro arrivo ufficiale, i cari e ormai vecchi SMS hanno finalmente cambiato forma, lasciando spazio ad una tecnologia del tutto innovativa. Tutto ciò è stato reso possibile grazie al nuovo protocollo di rete RCS (Rich Comunication Services) che il colosso della Mountain View ha sfruttato per aggiungere delle funzionalità all’interno degli SMS. Da questo momento, quindi, gli amanti dei classici messaggi potranno finalmente passare ad una tecnologia molto più innovativa che permetterà ad esempio di inviare dei file multimediali in allegato al testo del messaggio (GIF, audio, video, foto, documenti e file in generale)

Grazie ai nuovi SMS 2.0, quindi, le giornate di milioni di utenti saranno fortemente semplificate. Purtroppo, però, proprio come accade con Whatsapp e Telegram, anche i nuovi messaggi avranno bisogno di una connessione ad internet per poter funzionare. Inoltre, almeno in Italia, bisognerà attendere il via libera da parte degli operatori nazionali.

Per usufruire dei nuovi SMS 2.0 sarà necessario effettuare il download di un’apposita applicazione attraverso il seguente link del Play Store. Attualmente l’app è disponibile al download esclusivamente sui dispositivi Android ma, molto presto, Google aggiungerà il supporto anche per iPhone e iPad.

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Pubblicato da
Alessandro Caperchio