Il campo magnetico della Terra non garantisce più stabilità a scienziati e agli strumenti tecnologici che servono alla navigazione aerea e marittima. Sono diversi anni che gli esperti del settore registrano un calo dell’intensità del Polo Nord magnetico nel punto dove è ubicato, per il fatto che la sua posizione si sta spostando verso la Siberia e non coincide più con l’Artico.
Il Polo Nord magnetico è il punto della superficie terrestre dove le linee di flusso del campo magnetico sono perpendicolari al suolo e differisce dagli altri poli perché segue i flussi del metallo liquido che compone lo strato esterno del nucleo della Terra. Molto spesso, sebbene si parli di Poli, il Nord magnetico non è in asse con il Sud e si sposta molto di più del solito.
Ora, se le migrazioni dei poli sono un fenomeno normale, la fisica moderna non dispone di strumenti per analizzare direttamente ciò che avviene nelle profondità del pianeta. Sappiamo però che la polarità del campo magnetico terrestre si è invertita centinaia di volte nel corso delle ere geologiche, e purtroppo non sono variazioni prevedibili dalle nostre attuali conoscenze scientifiche.
L’ultima inversione è in teoria avvenuta circa 770 mila anni fa e, secondo le previsioni, siamo vicini a una nuova. Ma se ciò dovesse avvenire, il lento processo di scambio di polarità può durare anche migliaia di anni e le conseguenze per la vita sulla Terra saranno disastrose. Durante la processione dei poli, infatti, il campo magnetico terrestre che ci protegge dalle radiazioni del vento solare sarebbe molto più debole e saremmo esposti a un bombardamento fatale.
Nel 2019 il Polo Nord magnetico ha costretto gli scienziati ad aggiornare il World Magnetic Model usato per i sistemi di navigazione moderni, e i satelliti saranno costretti a un lavoro straordinario se vogliono tenere il passo di questo fenomeno. Se ciò non fosse, gli aerei potrebbero avere dei problemi vista la necessità di un continuo aggiornamento dei numeri sulle piste di atterraggio che riferiscono la direzione rispetto al Nord magnetico.
C‘è anche chi sostiene che le Aurore Boreali potrebbero spostarsi di conseguenza, ma non è chiaro se è effettivamente vero che le vedremo più in Siberia che nell’attuale zona scandinava o canadese.