Di innovazioni, nel mondo della messaggistica istantanea, ne sono state apportate davvero molte nell’ultimo decennio.
WhatsApp, Telegram, Messenger si sono confermate app estremamente utilizzate e in grado di rispondere alle mutevoli esigenze del pubblico con il passare del tempo, spesso fidelizzando la propria clientela. Al tempo stesso, sono state in grado (grazie a sviluppatori attenti e scrupolosi) di recepire le istanze di un cambiamento in corso nel modo di intendere la comunicazione.
Esse stesse, talvolta, sono riuscite a intercettare i gusti e le tendenze future del pubblico, creando dei servizi che potessero darvi espressione.
Ma Google non è mai riuscita ad entrare in questo campo: la pressione e le innovazioni portate dai competitor erano talmente rilevanti da far fallire miseramente l’esperimento Hangouts e condannando Big G a restare fuori dai giochi nell’ambito delle chat.
Quantomeno fino ad ora.
Per non trovarsi nuovamente ai margini, Google ha sviluppato un protocollo definito RCS (Rich Communication Services) che andrà a gettare le fondamenta per gli sms 2.0.
Nel tentativo di trovare una proposta realmente originale per dare un’alternativa alle ormai consolidate chat dei propri competitor, la casa di Mountain View ha deciso di svecchiare una tecnologia che sembrava ormai defunta – gli sms, appunto – e restituirle dignità proiettandola nel nuovo decennio.
Questo significherà avere sms che funzioneranno su Android in maniera simile a come si costituisce iMessage di Apple, con la possibilità di condividere foto, video, posizioni e altri contenuti multimediali.
Al momento, Google è riuscita a trovare terreno fertile per il cambiamento in Francia e Inghilterra, dove il protocollo è stato attivato in collaborazione con gli operatori. Quanto dovremo attendere per il roll out in Italia? Lo scopriremo nei prossimi mesi.