Con questa applicazione gratuita si passa il limite della decenza sfociando in uno scenario di perversione digitale che nuoce gravemente alla stima ed alla dignità delle protagoniste. L’ondata sessista è ben chiara già dal fatto che l’applicazione è indirizzata ad un pubblico di soli uomini.
La tecnologia mette al servizio del prossimo un bagaglio praticamente infinito di funzionalità che semplificano la vita. Il prezzo da pagare per la comodità di sistemi automatici è spesso la privacy
. Il concetto di riservatezza viene stravolto fino a derivare la dignità e derisione.Non importa se si possa trattare di pura funzione. In ogni caso una condotta simile è davvero impensabile in un’epoca moderna in cui simili problemi dovrebbero essere solo un ricordo del passato. Eppure si persevera ancora nell’infinita crociata del sessismo. Un algoritmo basato su un database di parti intime è quanto meno immorale.
L’applicazione ormai è stata rimossa dopo la pubblicazione avvenuta lo scorso giugno. Tramite il programma TV di Le Iene si è scoperto che è ancora possibile scaricarla tramite alcune indicazioni scoperte nel forum ufficiale dello sviluppatore. Si tratta di una innocua fantasia ma sicuramente genera contrasti di genere denigrando le donne e riducendole a pure oggetto di perversione digitale.