Da alcuni giorni circola per il web una notizia relativa ad un’imminente tempesta magnetica che, se confermata, potrebbe mettere fuori gioco tutti gli attuali dispositivi elettronici. Stando a quanto affermato da alcuni scienziati in collaborazione con l’intera comunità dell’astrofisica, infatti, i maggiori istituti mondiali sono già al lavoro per trovare una possibile soluzione a problema.
Per sensibilizzare le persone al problema, quindi, di recente Hisashi Hayakawa, ricercatore dell’Università di Osaka, ha lanciato un’allarme ufficiale attraverso lo Space Weather. Secondo quest’ultimo, quindi, molto presto noi utenti dovremo assistere ad uno scenario apocalittico mai visto prima nel mondo della tecnologia. Ogni dispositivo elettronico, dalle TV fino agli Smartphone, potrebbe quindi andare definitivamente ko creando di fatto un deserto all’interno delle telecomunicazioni senza precedenti.
A quanto pare, però, alcune recenti indiscrezioni hanno gettato luce su un possibile caso di Fake News. Scopriamo di seguito maggiori dettagli.
Tempesta magnetica: quale sarà il futuro della terra?
Come c’era da aspettarsi, la notizia di Hisashi Hayakawa ha fatto sprofondare l’intero pianeta in un forte allarmismo che, da diversi giorni, continua a terrorizzare milioni di utenti. Il black out totale dei dispositivi elettronici, infatti, potrebbe creare una situazione molto pericolosa all’interno dell’Unione Europea. Di fatto, in assenza di telecomunicazioni, l’intero pianeta smetterebbe di essere connesso come lo è oggi. Proprio per questo motivo, quindi, gli scienziati di tutto il mondo sono alla ricerca di una possibile soluzione.
La reale probabilità di questo incidente è molto bassa ma, se tutto ciò dovesse accadere, fortunatamente abbiamo già un piano d’azione. Inizialmente, infatti, verrà creata un’unica regia operativa dalla quale sia scienziati che astrofisici continueranno a lavorare per risolvere il problema. Gli esperti del settore, infine, chiedono ulteriori fondi per approfondire gli studi a riguardo e un supporto maggiore per le future operazioni spaziali.