A partire dal 2020 si inizierà a parlare del futuro della rete. In questa fase si fa affidamento alle parole di Mika Rantakokko – capo divisione e responsabile dello sviluppo per la prossima rete 6G. Ciò che ha detto sembra qualcosa legato al mondo della fantascienza. Pensavamo la stessa cosa dei dispositivi IoT e degli assistenti vocali. Sta per arrivare qualcosa di assurdo per i nostri tempi. Ecco la prima novità.
La scena del futuro Internet sarà occupata da macchine. Ne beneficeranno aziende di ogni tipo e singoli utenti nei segmenti pubblici e privati. Guida autonoma, i-Health, IoT, smartphone e molto altro ancora. In quel “molto altro ancora” pare si possa nascondere la chiave di volta per comprendere le intenzioni di grandi multinazionali estere come Huawei
, già alla prese con la definizione delle nuove Leggi delle Telecomunicazioni.Una prima rappresentazione del 6G è stata fornita per assurdo con la creazione di un ologramma dinamico. Detto in questi termini non dice nulla. Possiamo tradurlo in un assistente virtuale con facoltà intellettive non dissimili da quelle di un essere umano in carne ed ossa. Non un umanoide ma una proiezione fedele di un individuo che può assumere qualsiasi forma. Può incarnare le vesti di un personal shopper, di un farmacista o di un funzionario pubblico. Fornirà informazioni grazie ad un sofisticato algoritmo ad intelligenza artificiale di supporto ad una banca dati che include tutto il sapere di una determinata disciplina cui è preposto.
Fantascienza? Eccesso di fantasia? Chi può dirlo. Potrebbe essere solo l’inizio di un mastodontico processo che avrà ben altro da dimostrare.