Le ricariche speciali violerebbero i principi della comunicazione trasparente, e i servizi extra che vengono garantiti al consumatore previa decurtazione di 1 euro o più dal credito caricato sono spesso ignorati, privi di significato alcuno e al limite della truffa.
Per chi non ne fosse informato, stiamo parlando delle:
Di contro, l’introduzione delle ricariche speciali non è stata proposta sotto forma di scelta ma solo come un’imposizione, pertanto AGCOM accusa TIM, Wind Tre e Vodafone di aver “generato confusione circa il reale prezzo minutario corrisposto dagli utenti per la fruizione dei servizi di telecomunicazione mobile” e conseguentemente di “determinare un differente trattamento economico con effetti regressivi sulle fasce più deboli”.
Alla diffida del Garante, gli operatori hanno possibilità di tornare al vecchio taglio di ricarica oppure seguire il solito iter che spesso hanno impugnato per sfuggire alle sanzioni. Pertanto, hanno 60 giorni di tempo per impugnare la sentenza di AGCOM e ricorrere presso il TAR del Lazio.