Dopo una serie di errori e connivenze che hanno portato ai due incidenti del Boeing 737 Max l’epilogo era già nell’aria. L’amministratore delegato del colosso dell’aviazione americana Dennis Muilenburg ha infatti deciso di lasciare il suo incarico. Entrato nella società nel lontano 1985, era a capo dell’azienda dal 2015.
Appare quindi evidente che a causa delle sue scelte sbagliate possano aver avuto luogo i due incidenti in cui hanno perso la vita 346 persone. Erano ormai mesi che Muilenberg era sotto scacco di continue pressioni interne ed esterne all’azienda, e nonostante i tentavi di rimediare agli errori commessi con il 737 Max non c’è stato nulla da fare.
Nonostante l’impegno congiunto con la FAA per certificare nuovamente il velivolo non si è riusciti purtroppo ad arrivare al traguardo sperato. Da gennaio 2020 infatti verrà definitivamente cessata la produzione di Boeing 737 Max, nonostante un enorme quantità di ordini non ancora evasi.
Muilenberg lascia Boeing: l’annuncio a sorpresa nella notte
A dare la notizia delle dimissioni di Muilenberg è la stessa compagnia in una nota ufficiale. La decisione è arrivata nella notte tra il 22 e il 23 dicembre, durante la quale gli alti vertici di Boeing hanno di fatto rimosso l’AD dal suo incarico.
La notizia anche se era nell’aria arriva come un fulmine a ciel sereno, dopo la dichiarazione dello stesso Muilenberg che si impegnava a rimanere in carica fino al completo ritorno del 737 Max nei cieli. Tra le motivazioni fornite da Boeing c’è la necessità urgente di riguadagnare la fiducia persa nei confronti dei vari vettori e dei passeggeri.
A prendere il posto di amministratore delegato a partire dal 13 gennaio 2020 sarà David Calhoun, mentre l’attuale Chief Financial Officer sarà in carica provvisoriamente fino a tale data. Chissà quale sarà il futuro del 737 Max e se la nuova guida di Boeing sarà davvero in grado di farlo tornare a volare in sicurezza.