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Ogni smartphone produce delle radiazioni più o meno importanti durante il suo uso; particolarmente rilevanti durante la fase di chiamata o di ricerca della rete su cui agganciarsi, queste emissioni hanno destato diversi dubbi negli utenti, i quali hanno iniziato a domandarsi se questi fenomeni possano essere causa di malattie gravi o comunque di disagi a livello salutare. 

Radiazioni smartphone: ecco svelata la verità grazie alla scienza

Visto l’importanza del discorso che stiano affrontando, oggi per poter dissipare ogni genere di dubbio ci serviremo dei dati scientifici forniti dall’AIRC. Grazie ai report divulgati sul web è possibile identificare che le radiazioni emesse dagli smartphone non sono così rischiose come appaiono, ma bensì molto diverse dall’immaginario collettivo.

Anzitutto bisogna iniziare a distinguere questo genere di radiazioni da quelle derivanti dai raggi X e raggi Gamma: a differenza degli appena citati, le emissioni generate dai telefoni cellulare sono di tipo non ionizzante e di conseguenza non possono provocare mutazioni genetiche del DNA. 

A cosa si riferiva, quindi, Forbes con la sua classifica degli smartphone più pericolosi! Prima di poter rispondere a tale quesito è necessario effettuare un’altra precisazione ossia che gli smartphone, per poter essere immessi sul mercato, devono superare dei controlli di sicurezza standard e rispettare le soglie imposte dalle normative nn tra le quali i valori SAR.

modelli-pericolosi-interno-articolo Come è possibile visionare dalla classifica qua sopra, quindi, sono riportati sì dei telefoni con un livello di valori SAR più alti, ma questi risultano essere comunque sicuri per l’utilizzo da parte dell’uomo dato che non esulano i 2 watt per chilogrammo fissati dalla legge.

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