smartphone dormire

Secondo uno studio dell’Associazione Culturale Pediatri in collaborazione con alcuni istituti di ricerca, in Italia moltissimi adolescenti dormono meno di quanto sarebbe necessario, con una qualità del sonno nettamente disturbata dalla presenza anche a letto di smartphone sempre accesi.

L’indagine si chiama “Gli adolescenti e il sonno” rivela che solo il 6,8% del campione di giovani intervistato afferma di dormire almeno 9 ore per notte, contro un 20% che dichiara di riposare meno di 7 ore. Gli orari per coricarsi variano tra le 22 e le 23 per il 55% del campione o dopo le 23 per il 28%, e i pediatri ritengono che sia troppo poco per rigenerare la mente e il corpo a fronte di problemi ad addormentarsi per il 13% e a risvegli improvvisi per il 66%.

 

Smartphone: per dormire bisogna spegnerli, addio pericoli e rischi

Secondo Maria Luisa Zuccolo, responsabile del gruppo di lavoro adolescenza dell’Associazione Culturale Pediatri, tutti gli effetti di un sonno disturbato sono sottostimati, in primis dai genitori di cui in oltre il 40% dei casi non sono a conoscenza del disagio dei figli. Diventa quindi fondamentale che i pediatri si abituino a sondare direttamente con gli adolescenti la qualità del loro sonno.

Non poteva mancare che lo smartphone finisse al centro del problema, poiché tra le risposte date dai ragazzi sul modo di gestirlo durante la notte sono in tanti a dire di tenerlo acceso ma silenziato. La correlazione tra chi lo tiene acceso e chi fa fatica a prendere sonno aumenta inevitabilmente, condizione suffragata anche da un 26% di ragazzi che usa i social anche di notte.

Proprio quest’abitudine è diventata molto comune tra i giovani che sono insonni perché convinti che li aiuti a trovare il sonno perduto per colpa di tristezza, nervosismo o episodi emotivi della giornata che danno pensiero la notte. Infine, come osserva Carlo Buzzi, sociologo dell’Università di Trento e direttore scientifico dell’indagine, vivere nelle grandi metropoli mette i giovani di fronte a ritmi di vita più stressanti, ed “è inevitabile che tutto questo abbia effetti anche nel momento del riposo serale e notturno al quale si arriva meno rilassati”.

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