News

Le app non forniscono un aiuto affidabile per la prevenzione al suicidio

Una manciata di app per la gestione della depressione e la prevenzione del suicidio, scaricate milioni di volte, includeva informazioni di contatto errate o non funzionali per le linee di aiuto per le crisi suicide, secondo una nuova analisi . Gli esperti sono preoccupati che molte delle app disponibili su Apple App Store o Google Play potrebbero non seguire le migliori pratiche.

Le app di gestione della depressione e di prevenzione del suicidio possono ricoprire un ruolo importante: molte persone si sentono più a loro agio nella ricerca di informazioni o nella ricerca di aiuto onlinesegnalano che è più facile porre domande e condividere problemi online piuttosto che parlare con una persona faccia a faccia. Ma ciò rende ancora più importante che gli strumenti digitali a cui si rivolgono le persone siano conformi ai più alti standard di prevenzione.

Non solo potrebbe non esserci nulla di utile in loro, in realtà, potrebbero essere dannosi“, afferma Igor Galynker, direttore del laboratorio israeliano di ricerca e prevenzione del suicidio del Mount Sinai Beth a New York. Altri esperti erano anche preoccupati per le persone che si affidavano ad app non regolamentate per gestire la prevenzione del suicidio. “Informazioni errate o addirittura dannose potrebbero portare a un risultato molto problematico“, ha scritto Nadine Kaslow, psicologa capo di Grady Health System.

 

L’analisi accurata delle app presenti “contro” il suicidio

Nella nuova analisi, gli autori hanno valutato 69 app rivolte alle persone con depressione. È stato valutato il rischio di suicidio o fornito consigli di prevenzione del suicidio. Non includevano applicazioni rivolte ai fornitori di assistenza sanitaria o che collegavano gli utenti direttamente a medici o consulenti.

Le valutazioni anno cercato di fare una cernita di quante app monitorava realmente i pensieri delle persone e le dissuadeva dal suicidarsi. Hanno anche verificato se le app fornivano materiale didattico sui fattori di rischio per il suicidio. Esse potevano includere le informazioni di contatto della rete di supporto di un utente e fornire un modo per accedere alla consulenza di emergenza.

Solo il 7 percento delle app includeva tutte e sei le strategie, tra cui Stay Alive , sviluppate dal gruppo Grassroots Suicide Prevention con sede nel Regno Unito. La maggior parte delle app includeva solo una, due o tre delle strategie.

La loro analisi ha mostrato che c’è poca supervisione delle informazioni specifiche contenute in queste app.

Condividi
Pubblicato da
Christian Savino