Ricordate la paura generata dal famoso Millennium Bug del 1999? Alla fine non successe praticamente nulla, il mondo non cadde nel panico e i sistemi informatici furono aggiornati senza troppi patemi. Ma oggi una nuova data emerge dal remoto futuro e torna a minacciare le nostre vite con un terribile monito. Il 19 gennaio 2038 alle ore 03:14:07 molti sistemi informatici potrebbero andare in tilt insieme agli strumenti di navigazione satellitare, sistemi di comunicazione e in generale tutto il mondo connesso a una rete internet.
Il perché dovremmo preoccuparci all’avvicinarsi del 2038 già da ora è dovuto ai sistemi informatici basati su architettura Unix a 32 Bit, i quali hanno cominciato a segnare il tempo in secondi dal 1 gennaio 1970 e sono in grado di calcolare un valore massimo di 2.147.483.647 secondi. Questo valore verrà appunto raggiunto il 19 gennaio del 2038 e, se non interverremo con un massiccio aggiornamento dei sistemi operativi di tutto il mondo, il software Unix si bloccherà inesorabilmente.
Partendo proprio da Unix furono sviluppati moltissimi protocolli di Rete
che consentono oggi ai dispositivi smart e ai nostri smartphone di comunicare tra loro, pertanto c’è bisogno di prepararsi all’aggiornamento. Tuttavia, non possiamo trascurare altri eventi più pressanti del 2038, perché nel 2020 il mondo dovrà risolvere alcune sfide informatiche ardue.Un primo terreno di scontro sarà la sicurezza dei nostri dati, il secondo problema sarà la risoluzione dei maggiori attacchi informatici a sistemi privati come quelli governativi, e infine ci sarà bisogno di regolare maggiormente i social network. Proprio quest’ultimi hanno un impatto troppo pesante sul nostro modo di comportarci e di pensare.
Questo accade perché siamo convinti che siano sistemi che possiamo controllare a piacimento, quando invece le reti sociali sono regolate da algoritmi che indicano quali post e notizie vedere e con quali persone fare amicizia. Ad esempio, l’impossibilità di analizzare come si comporta l’algoritmo di Facebook nella gestione della nostra identità social è un dato preoccupante, così come c’è bisogno di essere più consapevoli di come vengono trattati e conservati i nostri dati sensibili.