Una lunga serie di chat su WhatsApp finisce in maniera sbagliata. Anche se spesso non ce ne accorgiamo, sulla chat di messaggistica istantanea si utilizzano vocaboli offensive e talvolta inappropriati per la persona che si nasconde dall’altra parte dello smartphone. Per fortuna, da sempre, gli sviluppatori di WhatsApp offrono una garanzia a chi si sente offeso: il blocco di ogni comunicazione.
Quando veniamo bloccati sulla chat c’è poco da fare. In base alle regoli ufficiali, non solo non è possibile comunicare con il contatto che ci ha bloccato ma non è nemmeno possibile visualizzare gli astemi del suo profilo.
In rete nel corso di questi anno abbiamo visto una serie di tutorial
(o sedicenti tali) volti a spiegare come superare il limite del blocco. Ad alcuni può non sembrare una cosa reale, ma la maggior parte di questi tutorial è del tutto inutile: la soluzione vera ce la offre la stessa WhatsApp.Per parlare con chi ci ha bloccato abbiamo bisogno di due semplice aiuti: un complice ed una conversazione di gruppo. Al complice sarà affidato il ruolo di creare un gruppo e di aggiungere all’interno di questo il nostro numero e quello dell’utente da raggiungere. Sulla base delle regole per le chat di gruppo, in una conversazione allagata con anche tre utenti il blocco perde ogni suo effetto concreto.