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DVBT2: sarà obbligatorio comprare i televisori con il bollino “lativù”

L’attesa è terminata, il 2020 è finalmente arrivato ed il nostro paese si appresta ad essere invaso da centinaia di innovazioni tecnologiche che, senza il minimo dubbio, semplificheranno notevolmente la quotidianità di centinaia di migliaia di Italiani. Ovviamente l’innovazione principale che tutti stanno aspettando è la nuova rete 5G che, grazie alla sua velocità strabiliante, permetterà agli Italiani di approcciarsi ad un mondo della tecnologia completamente nuovo. Il nuovo standard di rete, infatti, permetterà ad ogni cittadino di sfruttare al massimo le potenzialità offerte dall’Internet of Things e dalle tanto attese intelligenze artificiali. 

Purtroppo, però, l’arrivo del 5G creerà dei problemi di sovrapposizioni sulle attuali frequenze del Digitale Terrestre. Per questo motivo, quindi, da Gennaio/Febbraio 2020, e fino alla fine del 2022, ogni Italiano dovrà affrontare un nuovo e scocciante cambio del Digitale Terrestre. È infatti in arrivo il nuovo standard televisivo DVBT2 che tutti i cittadini Italiani dovranno adottare per poter continuare a guardare i propri programmi televisivi preferiti sui canali di 

Rai e Mediaset. Scopriamo di seguito a maggiori dettagli a riguardo.

DVBT2 in arrivo: ecco cosa cambia nel 2030

Nell’ultimo anno, in seguito ad accordi per lo sviluppo della rete 5G, il Digitale Terrestre ha dovuto cedere tutte le sue attuali frequenze a tutti gli operatori telefonici che hanno deciso di introdurre il 5G. Per questo motivo, quindi, ogni Italiano dovrà adattarsi obbligatoriamente al DVBT2.

Molto presto, quindi, ci ritroveremo dinanzi a  queste due possibili situazioni:

  • se il proprio TV o Decoder è stato prodotto in seguito al 2017 sarà sufficiente effettuare una semplice risintonizzazione dei canali;
  • se il dispositivo è stato prodotto prima del 2017 si avranno due opzioni: acquistare un semplice decoder DVBT2 da affiancare alla propria TV o acquistare direttamente un nuovo Televisore con bollino “lativù”.
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Pubblicato da
Alessandro Caperchio