La nota azienda produttrice di velivoli da viaggio, Boeing, è sull’orlo della crisi finanziaria da diversi mesi. Sembra che finalmente però si stia arrivando all’epilogo di una vicenda che ha visto protagonista il famigerato aeromobile 737 Max 8.
Si è tanto discusso in questi mesi a causa dei due incidenti accorsi con il gigante di ferro, e che son costati la vita a più di 340 persone fra passeggeri e membri dell’equipaggio. Adesso però, ad inizio anno, emergono nuovi dettagli interessanti che possono esser utili a far luce su una vicenda alquanto scomoda per la società americana.
Sembra proprio che il CEO Dennis Muilenburg abbia abbandonato la leadership di Boeing dando, proprio di recente, le sue dimissioni. Il NYT afferma infatti, che Muilenburg sia stato costretto ad abbandonare la società a seguito di una telefonata avvenuta poco prima di Natale. Con un po’ di dispiacere, l’ex capo dell’azienda, aveva affermato di voler portare a termine il compito, facendo tornare nei cieli il tanto discusso Boeing 737 Max 8.
Perché Muilenburg è stato obbligato a dar le dimissioni da Boeing?
La versione ufficiale data dalla società è quella di un nuovo cambio di leadership, quasi fisiologico, a seguito dei terribili disastri avvenuti in Indonesia e in Etiopia nel giro di soli sei mesi. Più di 346 persone hanno perso la vita per via di un software anti-stallo rilasciato sul mercato immaturo e senza sufficienti controlli.
La versione ufficiosa dei fatti invece, vede nel rapporto contrastante con il dirigente della FAA, le cause dell’abbandono del ruolo di AD. Secondo Muilenburg, sembra che l’ente federale americano abbia effettuato del mobbing ai suoi danni per velocizzare il processo di ritorno nei cieli del 737 Max 8.
Un manager come lui, in un periodo di crisi nera per l’azienda come non si vedeva dall’11 Settembre 2001, potrebbe dare il colpo di grazia alla società che brancola nel buio da troppo tempo. Le perdite arrivano a più di 4 miliardi nei giorni successivi agli incidenti; senza contare le continue interruzioni di produzione e la messa a terra dei 737 Max 8 da parte degli enti di tutto il mondo.
Se si considerano inoltre anche gli accordi commerciali perduti con le varie compagnie aree, si può ipotizzare che, a meno che non avvenga un miracolo, per Boeing non si prevede un futuro roseo, soprattutto dopo le nuove collaborazioni che le grandi compagnie hanno stretto con la rivale Airbus.
A partire dal prossimo 13 Gennaio, David Calhounsarà il nuovo manager a capo di Boeing, e sono state già redatte le prime indicazioni del suo nuovo operato. Ha richiesto infatti un rapporto dettagliato, insieme al congresso degli USA, su tutti i cambiamenti avvenuti al noto sistema anti-stallo MCAS, colpevole di tutti i disastri sul 737 Max 8. Il secondo obiettivo per il nuovo CEO invece, sarà quello di ricucire e risanare un rapporto con la FAA, oltre a recuperare la fiducia di investitori e clienti.