La piattaforma di e-commerce Amazon ha recentemente minacciato di licenziare alcuni suoi dipendenti, che secondo lei, non hanno mantenuto un comportamento corretto.
Al centro del dibattito si pone la lotta al cambiamento climatico, che delle volte può costare il proprio posto di lavoro. Come ben sapete il rapporto dell’azienda con i propri dipendenti non è mai stato facile, ma ultimamente sembrava che avessero trovato un accordo, tanto da portare il colosso a dare un aumento ai propri dipendenti. Scopriamo insieme cosa è successo.
All’interno di una dichiarazione su Twitter, gli Amazon Emplyees for Climate Justice, impiegati della piattaforma per la giustizia climatica, hanno dichiarato che diversi impiegati sono stati contattati da rappresentanti legali delle risorse umane del colosso. Quest’ultimi avrebbero detto che erano in violazioni della policy di comunicazioni esterne della compagnia.
Per due dipendenti l’avvertimento si è concretizzato in una minaccia, gli è infatti stato detto che i loro ruoli sarebbero stati “terminati” se continuavano a parlare degli affari della piattaforma. Una UX designer Maren Costa è una di loro. Ha infatti affermato: “Questo non è il tempo di sparare ai messaggeri. Non è il momento di zittire coloro che fanno sentire la propria voce“.
In uno dei tweet del gruppo di legge: “Come sarà ricordato Jeff Bezos nell’era dell’emergenza climatica? Userà il suo immenso potere economico per aiutare, o no? Vi preghiamo di dire ad Amazon e Jeff Bezos: il nostro mondo è in fiamme“. Secondo il Washington Post l’altro impiegato minacciato è Jamie Kowalski, sviluppatore software. Entrambi i dipendenti affermato di aver ricevuto lettere dagli avvocati del colosso, dopo aver parlato pubblicamente ad ottobre contro l’inquinamento dell’azienda.