La situazione è resa favorevole grazie all’ultimo decreto MilleProroghe, come confermato da una nota del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, ben il 95% delle tratte non subirà alcun rincaro. Inoltre è stata prorogata fino al 31 ottobre 2021 la sospensione degli aumenti per quanto riguarda la Strada dei Parchi, nella speranza e nell’idea di velocizzare la ricostruzione delle aree terremotate.
Rispondiamo ora alla domanda da un milione di dollari, quali sono le tratte effettivamente coinvolte dall’aumento tariffario? ebbene, “a causa” della liberalizzazione alcune porzioni sono state concesse in gestione ad aziende di terze parti non gestite direttamente dallo Stato, di conseguenza quest’ultime hanno potuto muoversi liberamente con aumenti che spaziano da un bassissimo 0,80% fino al 4,88%.
Nello specifico i più fortunati saranno i viaggiatori della Pedemontana con lo 0,80%, passando poi per l’1,20% della Concessioni Autostradali Venete, per il 3,79% della Bre.Be.Mi e per finire con i 4,88% dei tratti gestiti dalla Autovia Padana.
Gli aumenti, è corretto segnalarlo, non appaiono essere particolarmente importanti, basi pensare che per quanto riguarda la Pedemontana corrisponderebbero anche solo a 1 centesimo a viaggio. Tuttavia, per gli utenti che sono costretti a percorrere giornalmente la Autovia Padana, anche solo i 10 centesimi in più a tratto (se sommati di giorno in giorno) potrebbero fare la differenza. Il restante 95% della rete autostradale invece non subisce alcuna modifica.