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DVB T2: addio segnale RAI e Mediaset, bisogna cambiare TV

Stiamo per vivere un’epoca di grandi cambiamenti tecnologici per quanto riguarda il futuro della rete e del DVB T2. I due argomenti sono strettamente collegati da un filo invisibile. Benché possano sembrare due concetti in antitesi si scopre c’è una connessione.

Con la nascita del nuovo Digitale Terrestre v2.0 cambia il concept della televisione che abbandona i rigidi canoni della definizione standard per abbracciare il sistema HD in ogni sua sfaccettatura. Si consacra l’uso del codec H.265 che spinge al massimo la risoluzione con l’uso di nuove frequenze. Le vecchie portanti a 700 MHz, di fatto, vengono cedute alla rete 5G che peraltro garantirà più banda e quindi flussi di dati più veloci per l’uso delle piattaforme in streaming e dei vari servizi Internet.

Si può quindi affermare che nessuno potrà rimanere indietro in quello che si è preannunciato come un intenso cambiamento tecnico tanto per i network mobile che per il settore televisivo. Chi vorrà rendersi partecipe della rivoluzione dovrà adeguarsi prevedendo un aggiornamento delle piattaforme che però non è obbligatorio se si conosce il trucco. A dire il vero ne esiste più di uno. Ecco cosa bisogna fare.

 

DVB T2: come evitare di comprare il decoder

Avendo a disposizione una TV con display ad alta risoluzione e standard digitale terrestre aggiornato non avremo necessità di cambiare decoder

. In questo caso si parla dei modelli TV e Smart TV prodotti e venduti a partire dall’anno 2017. Tali dispositivi sono già predisposti per l’uso delle nuove frequenze e non è necessario prevedere nuovi acquisti. Per scoprire la compatibilità DVB T2 attiva occorre:
  • aggiornare la lista canali dal meni di Sintonizzazione Canali del TV
  • sintonizzarsi su una emittente RAI o Mediaset che espone il logo hD
  • verificare che il programma in onda sia visibile come di consueto

La visione in chiaro della programmazione in onda è la prova del nove per la piena compatibilità del servizio DVB T2. Per i prossimi anni saremo apposto e non dovremo neanche cambiare TV a meno di volerci spingere più in avanti con l’innovazione e l’suo di eventuali piattaforme smart.

Ma potrebbe accadere che il nostro televisore disponga già di un decoder esterno di prima generazione o di un pannello che non risponde alle nostre esigenze interattive di alta definizione. Nell’ultimo caso dovremo cambiare TV prevedendo una spesa più o meno onerosa a seconda del modello scelto. Nel primo caso possiamo cambiare decoder gratuitamente sfruttando il sistema dei rimborsi dello Stato.

A seconda del reddito ISEE familiare si può ottenere uno sconto da 25 a 50 euro presentando fattura o scontrino di vendita secondo le modalità stabilite dalla normativa vigente. Una volta collegato via SCART o HDMI saremo pronti a riavere tutti i canali locali e nazionali a costo azzerato per tutti gli anni a venire.

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Pubblicato da
Domenico