Lo Stato ad inizio 2020 si trova a dover coprire un buco economico di ben 3 miliardi di Euro e sta valutando quale sia la migliore soluzione con una Legge di Bilancio che non gravi ulteriormente sui conti correnti dei cittadini. Le accise e le tasse diventano man mano sempre più numerose e gli italiani ormai non sanno più come fare. Con un bollo auto che non vuole essere abolito, un Canone Rai da pagare, con nuove imposte che rendono la vita sempre più dura ai contribuenti, risulta scomodo cercare delle soluzioni che possono portare denaro nelle casse statali. Per tale motivo i politici stanno ipotizzando l’aumento del prezzo del carburante per cercare di sanare il debito attuale.
Questa è l’esigenza principale per il Governo, che da pochi mesi dopo esser stato riformato a seguito della crisi, si trova davanti nuove problematiche economiche e un buco di bilancio non indifferente.
Secondo quanto dichiarato dal DDL di bilancio presentato poco tempo addietro al Senato, si ipotizza che aumentando il costo delle accise sul prezzo del carburante, si potranno recuperare fino 1,2 miliardi di Euro per il 2021 e ben 1,7 per il 2022.
Quanto costerebbe in realtà il carburante esentasse e senza Iva?
Nel mese di Novembre 2019 il Mise ha redatto uno schema basandosi sul costo attuale della benzina, del Diesel e del gas GPL, provando a calcolare quanto verrebbe il tutto esentasse e senza l’Iva al 22%.
Partendo dal gas GPL che costa circa 0,61 centesimi di Euro al litro, e senza tasse e Iva verrebbe solo 35 centesimi. Ma è con la benzina e con il gasolio che la situazione diventa veramente imbarazzante.
Con un prezzo medio di 1,572 Euro al litro per la benzina e con una cifra di 1,469 Euro al litro per il Diesel, non calcolando il costo delle tasse e dell’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA), potremmo arrivare ad un risultato incredibile. Si parla di soli 0,56 centesimi al litro come importo reale del prezzo della benzina e di 0,58 centesimi per il gasolio.