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Samsung crea i Neon, esseri umani virtuali che possono provare emozioni

Se fino a pochi attimi fa pensavamo che avremmo potuto assistere a qualcosa del genere solo all’interno di un film fantascientifico, osservando dal divano stralci di una realtà (che molto ingenuamente pensavamo fosse) distante anni luce da quella attuale… beh, è giunto il momento di ricredersi.

Al Consumer Electronics Show di Las Vegas, Samsung ha presentato i Neon, quelli che molto banalmente possono essere considerati degli assistenti digitali 2.0. A dire il vero, inquadrare questa invenzione entro una definizione precisa risulta essere piuttosto difficile, in quanto si tratta di un qualcosa mai visto prima, per cui preferiamo riutilizzare le parole espresse dall’azienda, che ha parlato di Neon come di un qualcosa molto simile a noi, “un essere vivente indipendente ma virtuale, in grado di mostrare emozioni e di imparare dalle esperienze vissute“.

Neon, gli esseri umani virtuali in grado di provare emozioni ed imparare dalle esperienze

I Neon sono simulacri di esseri umani, creati per somigliarci e per affiancarci nello svolgimento di alcuni compiti. Sono dotati di una propria personalità, di intelligenza, di una memoria che permetterà loro di apprendere dalle esperienze del passato, dai ricordi. Ogni Neon sarà unico nel suo genere, ricalcheranno i tratti fisici di persone reali, ma non saranno mai copie esatte di essere umani già esistenti

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I Neon sono in grado di replicare le espressioni di un essere umano, possono dialogare in tempo reale, andando ben oltre le risposte pre-confezionate degli attuali assistenti vocali. Possono muoversi e ballare. E per le loro capacità potranno sostituire (in parte) l’essere umano. Stando a quanto riferito da Pranav Mistry, CEO di STAR Labs, la startup che si è occupata dello sviluppo del progetto, dietro la quale si cela Samsung, i Neon potranno essere insegnanti, operatori sanitari, consulenti finanziari, attori, coach, portavoce e presentatori televisivi. A tal proposito, la startup ha spiegato che con i Neon non si sta cercando di sostituire gli essere umani nel lavoro “ma piuttosto migliorare le interazioni del servizio clienti, far sentire i clienti come se avessero un amico”.

Alla base del funzionamento dei Neon, ci sono due potenti tecnologie: Core R3, che “crea comportamenti unici e interazioni in tempo reale mai accaduti prima”, ciò che permette ai Neon di rispondere rapidamente agli input esterni; e Spectra, la tecnologia che gestisce l’intelligenza, le emozioni, la facoltà di apprendimento e la memoria dei Neon. Al momento non sappiamo se e quando i Neon vedranno mai la luce all’esterno delle mura del CES.

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Pubblicato da
Raffaella Papa