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WhatsApp, migliaia di profili bannati in pochi giorni, ecco le cause

Nel 2020 gli sviluppatori WhatsApp porteranno avanti la strategia intransigente nei confronti di tutti gli utenti trasgressori. I tecnici che si occupano della chat di messaggistica istantanea, come vi abbiamo più volte sottolineano, nel 2019 hanno utilizzato il pugno duro per evitare quegli episodi controversi che più volte si sono verificati nel corso degli anni. L’obiettivo è quello di garantire al pubblico che ha scelto WhatsApp un’esperienza di comunicazione serena e sicura. 

WhatsApp, nei primi giorni del 2020 già migliaia di ban contro i trasgressori

Nei primi giorni del nuovo anno, il team di WhatsApp ha già punito i primi utenti. Stando a quelle che sono le prime rilevazioni, dall’inizio del 2020 già sono stati bannati migliaia di profili. Le ragioni che si nascondono dietro il blocco di un profilo sono sempre le stesse.

In linea con le regole ufficiali della piattaforma, su WhatsApp non sono ammessi utenti che sono soliti fare uso spasmodico dei messaggi di spam. Chi infastidisce altri account con invii ripetuti di uno stesso contenuto, è a forte rischio di segnalazione e quindi anche a forte rischio di ban. 

Da logica, anche tutti i malintenzionati che sono soliti condividere file infetti come malware e spyware attraverso le varie conversazioni saranno colpiti pesantemente da WhatsApp.

Il rischio di chiusura del profilo però è esteso anche a casi meno rilevanti. Ad esempio, possono essere sanzionati anche quegli utenti che utilizzano app parallele a WhatsApp per ricevere funzioni extra. Anche qui un classico esempio: la chat non può essere integrata da quelle piattaforme che consentono l’ingresso di più profili su uno stesso device.

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Pubblicato da
GennaroS