La bufera mediatica che si è abbattuta nei confronti di Boeing a partire dal primo incidente avvenuto nel 2018 in Indonesia, sembra non voler cessare. Il Washington Post ha dichiarato di essere in possesso di diverse mail inviate dai dipendenti dell’azienda americana alle Autorità degli Stati Uniti d’America.
Testualmente si cita che i dipendenti abbiano definito il Boeing 737 Max “progettato da piagliacci supervisionati da scimmie”, proprio a seguito della messa a terra del velivolo dopo i due disastri aerei. Di tutta risposta, la società ha dichiarato che queste illazioni dei dipendenti “sono inaccettabili”.
Nei due incidenti avvenuti fra il 2018 e il 2019, sono morte più di 340 persone. Sembra che chi ha lavorato per Boeing durante la fase di progettazione del velivolo abbia convinto le autorità per l’aviazione americana che non fosse necessario un ulteriore controllo sull’aereomobile.
Senza contare che hanno dichiarato che non fosse necessario un corso o addestramento aggiuntivo per i piloti, a seguito dell’introduzione dell’MCASa bordo. Questo è quanto è emerso dalla lettura delle mail scambiate nel 2017, ancor prima dei due terribili avvenimenti. Ora, il file contenente le mail private è stato diffuso e ai dipendenti coinvolti è stata offerta la possibilità di rimanere nell’anonimato.
La replica di Boeing non si è fatta attendere.La società ha dichiarato che questi messaggi sono in conflitto con i valori della policy aziendale. Proprio nel Dicembre scorso, la US Federal Aviation Administration (FAA) e le Commissioni parlamentari hanno effettuato le indagini finali sull’aereo colpevole dei due disastri, il 737 Max. E’ così che Boeing ha scoperto i compromettenti messaggi che i dipendenti avevano fatto trapelare online.
Adesso, la priorità della società produttrice sembra essere di tutt’altra entità, ma il CEO ha dichiarato che, non appena le acque si calmeranno, l’azienda punterà a colpire gli utenti che hanno utilizzato un linguaggio che è in antitesi con i valori della società con pesanti sanzioni e misure disciplinari.