La tanto acclamata app di messaggistica istantanea dal primo febbraio non supporterà più alcuni modelli di smartphone.
A partire dal primo giorno del secondo mese del 2020 WhatsApp smetterà di funzionare su una serie di dispositivi ritenuti oramai obsoleti, per l’appunto quelli su cui gira Android 2.3.7 e iOS 8.
Un cambiamento tanto importante quanto atteso, non condiviso però dall’Unione Nazionale Consumatori, che chiede delle garanzie di funzionamento, «Abbiamo scritto a WhatsApp, chiedendo chiarimenti e garanzie» afferma l’avvocato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
WhatsApp è un’app sempre in aggiornamento che, col passare degli anni, si evolve in parallelo con l’evolversi dei dispositivi su cui viene installata, un passaggio che naturalmente esclude la possibilità di includere i dispositivi più vecchi nel processo, non più in grado di fornire le prestazioni necessarie
richieste dall’applicazione.La questione non sembra però smuovere l’avvocato Dona, il quale capisce il bisogno di rinnovamento, però non accetta il trascurare la fascia di utenza che non può permettersi di aggiornare il proprio dispositivo per questioni economiche o di età.
L’avvocato pretende la garanzia di funzionalità sui dispositivi più vecchiotti, mettendo al primo posto la tutela della privacy e della sicurezza dei fruitori della famosa app di messaggistica, indipendentemente dagli aggiornamenti.
Una piccola diatriba che mette in risalto il collo di bottiglia che si crea dalla necessità di dispositivi sempre aggiornati per poter fruire a pieno di tutto ciò che il mondo digitale ha da offrire (in questo caso WhatsApp), un dibattito sempre attuale ma di difficile soluzione, forse impossibile.