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DVB-T2: ecco quanto costerà alle famiglie italiane

Sulle televisioni di tutti i cittadini italiani arrivano le nuove frequenze mediante il nuovo standard denominato DVB-T2. Con l’introduzione del 5G sul mercato italiano e il ricollocamento delle frequenze a seguito della nuova connessione, si è avuta l’esigenza di rimodulare anche quelle per la trasmissione dei programmi.

Il nuovo standard infatti, arriverà nel corso del 2020 e avrà finito il suo primo insediamento soltanto nel 2022. Gli utenti dovranno adattarsi a questo acquistando un nuovo televisore di ultima generazione o comprando un nuovo modem. Scopriamo subito maggiori dettagli.

 

Cosa bisogna fare a seguito dell’introduzione dello standard DVB-T2

Ci si domanda cosa bisogna fare per poter adattare la vecchia TV o il modem al nuovo standard. Tuttavia bisogna in primis fare attenzione all’anno di produzione dell’apparecchio televisivo. Se è uno di ultima generazione dotato di codec HEVC DVB-T2 (prodotto dopo il 2017) allora non ci saranno problemi e basterà soltanto fare una nuova sintonizzazione delle frequenze dal telecomando al momento giusto.

Per tutti coloro che invece posseggono una televisione acquistata precedentemente al 2017 si prospettano due differenti scenari. Il primo prevede infatti l’acquisto di uno dei nuovi TV Smart di ultima generazione che, oltre ad essere provvisti del codec sopracitato, hanno una serie di funzionalità interattive come l’accesso immediato a Netflix, YouTube e molto altro ancora. 

La seconda scelta invece, vede l’acquisto di un nuovo decoder (per ogni televisore, ovviamente) per la risintonizzazione dei canali. Ognuno quindi farà la scelta che riterrà più opportuna. Di certo, la prima opzione non è molto economica, mentre la seconda prevede un acquisto da parte del cliente di almeno 40 o 50 Euro. Voi come vi comporterete? Cosa pensate di comprare? Fatecelo sapere nei commenti.

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Pubblicato da
Manuel De Pandis