In un’ottica sempre più competitiva per contenere costi e massimizzare i guadagni, anche nel campo della ristorazione si sta pensando all’introduzione dell’automazione garantita dai robot. Mentre si sono già schierate filosofie diametralmente opposte sull‘uso dell’intelligenza artificiale in cucina, sopratutto nella preparazione di piatti della tradizione, l’ultimo ritrovato per fare la pizza arriva dagli Stati Uniti.
A Seattle una startup chiamata Picnic ha inventato un macchinario gestito tramite intelligenza artificiale che può sfornare fino a 300 pizze all’ora. In pratica è una sorta di cucina automatica simile a una catena di montaggio che può tranquillamente essere integrata all’interno delle cucine di tutto il mondo con notevole riduzione dei costi.
Ad esempio, una pizzeria che non vuole rinunciare all’uso di prodotti freschi e all’estro dei gusti del cliente, può affidarsi a una macchina che garantisce sia la perfetta copia di una ricetta che le modifiche del caso
senza perdere un colpo o sbagliare ingrediente.La startup americana offre il suo “robot sforna pizze” in gestione riservandosi di effettuare la manutenzione hardware e software, mentre il ristoratore può istruire la macchina per eseguire le preparazioni richieste e pagare solo il numero di “copie” prodotte per ora. In questo modo la pizza diventa una ricetta standard e senza sbavature ma tuttavia perde della genuinità di una preparazione artigianale.
Sebbene in Italia possa fare ribrezzo ai più, immaginiamo che nel mondo i tanti ristoranti che spacciano il nostro prodotto tipico alimenteranno la rapida diffusione della macchina. Come fanno sapere da Picnic il robot non va demonizzato, ma anzi potrebbe essere programmato anche solo per integrarsi con il lavoro dei pizzaioli in cucina. Un’immagine tuttavia difficile da digerire nelle nostre menti.