La Procura di Napoli ha deciso di aprire un fascicolo contro ignoti dopo la raccolta di numerose segnalazioni di utenti truffati per più di 20 euro al mese dal Tuk Tuk, dei servizi a valore aggiunto attivati per sbaglio cliccando su un banner pubblicitario. Gli spot sono di solito accettati in modo automatico per liberare la visione del sito web su smartphone o PC, e tanti consumatori che hanno regolari contratti con gestori telefonici si vedono salassare di 5 euro a settimana le proprie SIM.
La Procura ha deciso tuttavia di vederci chiaro, poiché tutte le segnalazioni dei contribuenti riportano un’attivazione del servizio Tuk Tuk inconsapevole. In pratica, nessuno ha dato accesso a un servizio a pagamento sul proprio device e a volte non hanno neanche ricevuto i soliti messaggi che segnalano l’avvenuta attivazione.
Quindi, se di solito questi servizi al limite della legalità si attivano in maniera truffaldina, è anche vero che si possono disattivare con facilità tramite il proprio gestore. Ma stavolta, l’ipotesi che si attivino senza che nemmeno riceviate un SMS informativo è un reato molto grave.
Dunque, gli inquirenti dovranno compiere le dovute verifiche in un’inchiesta coordinata dal pm Luciano D’Angelo. Le piste su cui si ragione sono appropriazione indebita e truffa, ma al momento nel fascicolo contro ignoti non c’è ancora la definizione di un capo di accusa. Nel frattempo, l’attività della Procura continua a raccogliere in giro per l’Italia esposti e denunce per capire se è possibile avviare una sorta di indagine verso un maxi processo.