Un team di ricercatori del MIT ha diffuso la notizia di aver messo a punto un dispositivo in grado di convertire la debole energia convogliata dei segnali radio wi-fi in energia elettrica. Con questa scoperta, in teoria, verrebbe eliminata la necessità di avere nei propri smartphone delle batterie tradizionali.
Il principio fisico a cui si sono appellati i ricercatori si chiama “rectenna”, ovvero si tratta di un’antenna a griglia in grado di catturare le onde elettromagnetiche e convertile in corrente continua. Dunque, essendo una tecnologia già conosciuta nel mondo scientifico, fino ad ora tale non era adattabile a dei dispositivi elettronici di formato tascabile come gli smartphone.
Al contrario, al Department of Electrical Engineering and Computer Science del MIT hanno utilizzato il solfuro di molibdeno, un semiconduttore così sottile e flessibile da poter essere adattato a qualsiasi forma e uso. Infatti, il materiale può subire modifiche senza perdere la propria efficienza nella conversione
delle onde elettromagnetiche in corrente elettrica.Secondo le stime del MIT, gli attuali prototipi in laboratorio possono convertire l’energia associata al segnale radio wi-fi con un’efficienza del 30%. In pratica, non sono potenze già adatte ad alimentare uno smartphone ma solo piccoli dispositivi indossabili o sensori per uso diagnostico che di fatto potrebbero già non montare più delle tradizionali batterie.
Un’interessante applicazione pratica, oltre a migliorarla per rendere gli smartphone non più dipendenti dalle batterie, è la possibilità di usare la rectenna per ricoprire pareti o pavimenti all’interno dei palazzi. Secondo il capo del progetto Palacios si potrebbe infatti ottenere estendere la dimensione di questa tecnologia per alimentare i dispositivi connessi di un intero edificio o la rete di sensori di un’autostrada intelligente.