La questione diesel – elettrico è stata risolta a favore del gasolio per quanto riguarda il range di emissioni nocive causate dalla distribuzione della CO2 nell’atmosfera. L’idrogeno sembrava la soluzione a tutti i problemi ambientali e di autonomia su lunghe tratte. Ad ogni modo c’è stato un capovolgimento di fronte dopo la scoperta del Torio.
Questo materiale è un metallo radioattivo noto nel campo industriale per la fabbricazione di vetri e filamenti per lampade ad incandescenza. La sua densità chimica non ha eguali in natura e servirebbero solo 8 grammi per avere una autonomia di 100 anni
.Oltre questo si considera il fatto che il suo ciclo di produzione implica zero emissioni nocive ed è per questo che molte aziende lo stanno prendendo seriamente in considerazione come combustibile green del futuro.
Il prototipo è in mano alla Laser Power Systems. Agisce dopo il bombardamento laser che innesca un processo in grado di alimentare una turbina che a sua volta trasforma l’energia in corrente elettrica in grado di dare propulsione al veicolo. Rispetto a tanti altri materiali riporta inoltre il vantaggio di presentare un processo di estrazione più semplice dal terreno con un impatto zero e nessun rischio di esplosione come invece avviene per l’uranio.
Si è calcolato che le attuali soluzioni in studio sono in grado di offrire una resa pari a 28.000 litri di benzina con appena un grammo di torio. Esistono concept di Cadillac che equipaggiano soluzioni simili. Un progetto datato 2009 e chiamato ufficialmente World Thorium Fuel Concept Car. A quanto pare si è già giunti ad un buon stadio di sviluppo per la produzione in serie di veicoili.