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Truffa delle assicurazioni: ecco quali sono i siti da evitare

Le numerose assicurazioni online attirano i clienti con prezzi vantaggiosi e numerosi servizi inclusi. Tuttavia, sfruttando il popolare successo di queste, i malfattori hanno realizzato una nuova truffa per svuotare i conti correnti alle malcapitate vittime.

Le autorità e la Polizia Postale ricevono quotidianamente segnalazioni simili, che aumentano sempre più. Grazie alla GdF infatti, sono stati ritrovati più di 222 portali web fasulli. Il metodo per derubare i clienti è sempre il medesimo: il phishing. Sì, proprio quel meccanismo di cui si servono gli hacker per svuotare le prepagate PostePay, per i conti o per la truffa del finto rimborso Enel o Rai.

 

Cestinate immediatamente il messaggio phishing che vi arriva dalle “assicurazioni” online

 

I criminali ingannano le vittime con il phishing, e su questo ormai siamo ben allenati. Tuttavia, il metodo con il quale inviano i messaggi truffaldini è leggermente diverso. In quanto riescono a strutturare siti Web del tutto simili a quelli originali, dai quali poi richiedendo i dati personali dell’utente, compiranno la frode. I malviventi utilizzano a tal proposito denominazioni di aziende di assicurazioni famose e sicure

, per orchestrare il proprio piano diabolico.

Sappiate che è possibile svelare la truffa già con un piccolo trucchetto. Se nella mail c’è un link che vi richiede i dati personali, oppure ancora, vi chiedono di effettuare un pagamento su un conto online o una prepagata, non fatelo. Quello è chiaramente un segnale di un tentativo di frode in atto.

Per tutti coloro che stipulano assicurazioni online, fate attenzione perché gli hacker sono sempre connessi e la truffa è sempre dietro l’angolo.

Si consiglia a tutti gli utenti che spesso attivano assicurazioni online di prestare maggiore attenzione al tipo di messaggio che si riceve e di essere un pochino più diffidente. In tutti i casi, meglio evitare immediatamente quelle assicurazioni online che richiedono pagamenti non tracciabili.

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Pubblicato da
Manuel De Pandis