Le recenti rivelazioni del quotidiano inglese Guardian, hanno gettato nuove ombre sull’omicidio di Jamal Khashoggi, oppositore saudita e firma del Washington Post, giornale di proprietà di Jeff Bezos, attuale CEO della piattaforma Amazon.
Il telefono del boss del colosso di Seattle, è stato hackerato, secondo delle ultime indiscrezioni, dal principe ereditario saudita, Mohammed Bin Salman, cinque mesi prima dell’omicidio del giornalista sopra citato. Scopriamo insieme qualche dettaglio in più.
La rivelazione in questione è attivata da un’inchiesta del Guardian, nonostante l’Arabia Saudita abbia smentito completamente la notizia. Ecco le parole dell’Ambasciata saudita a Washington: “I recenti resoconti dei media che suggeriscono che il Regno sia alla base di una violazione del telefono di Jeff Bezos sono assurdi. Chiediamo un’indagine su queste affermazioni“.
Lo smartphone dell’uomo più ricco del mondo sarebbe stato hackerato dopo aver ricevuto un messaggio sul social network WhatsApp, apparentemente inviato dal numero personale del principe saudita
. I due uomini, secondo alcune fonti del Guardian, stavano scambiando una conversazione “apparentemente amichevole”. Il primo messaggio risale al 2018 e contiene un file, molto probabilmente un video infettato da un virus che si è infiltrato nel telefono di Bezos.Il virus avrebbe successivamente sottratto una grande quantità di dati dallo smartphone del boss, che tutta via non è tutt’ora a conoscenza di cosa sia stato “rubato” o l’uso che ne abbiano fatto. La prima ipotesi è quella che il telefono fosse stato hackerato per spiare da lontano i movimenti del giornalista, anche se l’Arabia Saudita ha sempre sostenuto che l’omicidio fosse il risultato di “un’operazione canaglia”.