Uno dei portavoce delle Nazioni Unite ha fatto una dichiarazione particolare di recente. A tutti i funzionari che lavorano per l’UN è vietato l’uso di WhatsApp quando sono in servizio e non possono usarlo neanche per comunicare tra loro se gli argomenti sono istituzionali. Un’altra particolarità di questo divieto? È che arrivato a seguito dell’hackeraggio dell’iPhone di Jeff Bezos da, apparentemente, l’Arabia Saudita. Ovviamente un tale divieto ufficiale non può basarsi solo su indizi, ma dal loro punto di vista quello che è successo è certezza.
Il divieto dell’uso di WhatsApp è arrivato dopo un rapporto forense creato da un consulente esterno. Le Nazioni Unite hanno di fatto chiesto un’indagine agli Stati Uniti. Le preoccupazioni per cui basta un semplice video condiviso tramite la popolare applicazione di messaggistica basta e avanza per una tale azione. In sostanza, non è canale di comunicazione sicuro per comunicare
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WhatsApp è usato da miliardi di utenti e un bacino così alto di utenti è già di per sé una criticità. I problemi legati all’applicazione sono diversi, ma c’è da dire che molti sono facilmente evitabili se se ne fa un uso corretto e se si fa attenzione rispetto ai file che vengono accettati anche solo come visione.
Ovviamente gli sviluppatori dietro l’app non ci stanno a queste accuse. Ci tengono a far sapere che loro ci tengono alla sicurezza e che fanno di tutto per garantire la privacy dell’utente finale. Detto questo, purtroppo niente è sicuro e l’ultima parola va sempre proprio all’utente stesso.