La piattaforma di e-commerce Amazon è stata criticata da oltre 350 dipendenti romani, che hanno deciso di violare le regole sulla comunicazione esterna.
Queste regole non consentono di rilasciare commenti pubblici sulle attività aziendali senza prima aver ricevuto un’autorizzazione dell’azienda. I dipendenti hanno scritto messaggi online per spingere il colosso di Seattle a fare di più sul piano ambientale. Ecco tutti i dettagli.
Amazon criticata dai propri dipendenti
I messaggi di cui abbiamo parlato poco fa, sono stati pubblicati in un post su Medium da circa 350 impiegati che aderiscono all’Amazon Employees for Climate Justice. Quest’ultimo è un gruppo di dipendenti che chiede alla compagnia guidata da Jeff Bezos degli ulteriori sforzi nella lotta al cambiamento climatico, avendo l’azienda le possibilità.
All’interno dei messaggi, firmati con cognome, nome e qualifica professionale, i dipendenti hanno esortato l’azienda ad incrementare gli impegni climatici. Come ogni volta non manca chi critica il lavoro dell’azienda con le agenzie federali e la fornitura di tecnologie alle compagnie petrolifere. All’inizio del mese di gennaio 2020 la stampa americana ha riferito che i legali rappresentanti di Amazon, avrebbero messo in guardia almeno due dipendenti sul rischio di essere licenziati, se fossero tornati a criticare pubblicamente le politiche dell’azienda.
Non possiamo però dimenticare che l’azienda ha sempre posto molta attenzione su questo tema, fondando anche il Climate Pledge, impegnandosi a ridurre a zero le emissioni di anidride carbonica entro il 2040, ben 10 anni in anticipo rispetto all’Accordo di Parigi. Il colosso invita costantemente i propri dipendenti ad impegnarsi a lavorare insieme ai team che si occupano di sostenibilità.