La piattaforma di contenuti in streaming Netflix ha lanciato giusto ieri la nuova serie TV completamente italiana intitolata Luna Nera. Durante la conferenza stampa per la sua presentazione, non si è fatto altro che parlare del potere femminile nella nostra storia.
Sembrerebbe che nell’ultimo periodo le produzioni originali della piattaforma vogliano mettere un po’ in disparte la malavita, vedi Suburra e Baby, per dare spazio ai generi Fantasy. Scopriamo insieme le prime impressioni sulla serie.
Netflix lancia la serie TV Luna Nera
Secondo Domenico Procacci di Fandango “è nella nostra storia insieme a tanti elementi narrativi interessanti spesso saccheggiati dagli anglosassoni, perché non raccontarli noi, con attori nostri e in italiano? Senza pregiudizi o scetticismo“. L’esperimento si basa sul “voler tornare alle origini”, appropriandosi di un qualcosa che nel nostro tessuto televisivo ancora mancava.
Francesca Comencini è una delle registe insieme a Paola Randi e Susanna Nicchiarelli. La prima ha dichiarato: “donne ribelli libere e forti… non rappresentano le forme o le caratteristiche che ci si aspetta dalle donne, magari perché anziane o perché non piacciono o non si accompagnano a uomini, o che non stanno un passo indietro. Una figura universale di chi ha libertà in eccesso“.
Luna Nera è tratta dal primo capitolo, Le Città Perdute della trilogia fantasy omonima di Tiziana Tria e racconta di una giovane levatrice di 16 anni, Ade, che vive nelle campagne nel viterbese e che viene accusata di stregoneria. Ci troviamo nel XVII secolo, dove la giovane non può fare altro che fuggire per salvarsi la vita, rifugiandosi in una comunità di donne misteriose, di streghe.