Gli scienziati delle università dello Stato del Michigan e di Stanford, hanno sviluppato una nanoparticella davvero rivoluzionaria, dal momento che sarà molto utile nel curare e prevenire ogni tipo di malattia cardiovascolare.
Come ben sappiamo le malattie cardiovascolari, sfociano generalmente in eventi acuti di stroke, ovvero infarti e ictus, tutti fenomeni su base ischemica, ovvero dovuti ad un arresto dell’apporto di sangue.
A causare questo blocco del flusso sanguifero generalmente sono emboli o, nella stragrande maggioranza dei casi, placche ateromatose, formatesi per un accumulo di grassi ossidati sulla parete dell’arteria.
Le nuove particelle per divorare le placche
A detta dei ricercatori, la nanoparticella non fa altro che guidare i monociti (una tipologia di globuli bianchi) verso la placca, inducendone la maturazione in macrofagi (cellule bianche pro-infiammatorie) e stimolandone la fagocitosi della placca stessa, azione che porterebbe così alla rimozione della stessa.
Nello specifico, la pacca è formata da cellule bianche morte, le quali hanno cercato in precedenza di ripulire la zona, senza successo, queste una volta morte sono diventate parte costituente della placca.
La nanoparticella non fa altro che stimolare la clearence della zona da parte di nuove cellule immunitarie (bianche).
Secondo i medici questa possibilità offrirebbe un enorme aiuto a tutti i pazienti esposti a rischio di eventi cardiovascolari, poiché, aiuterebbe a ripulire le loro arterie, ovviamente con accostata una dieta terapeutica.
Per ora non è ancora avvenuta le sperimentazione umana, ma i risultati ottenuti su topolini di laboratorio aterosclerotici sono davvero promettenti.
Di certo si tratta di una creazione di straordinaria potenzialità, dal momento che gli eventi cardiovascolari rimangono la principale causa di morte.