Chi vive in paesi tecnologicamente avanzati è assolutamente consapevole di non poter più rinunciare al proprio smartphone. Ma da qui a sviluppare una totale dipendenza il passo è breve. Spesso non ci si accorge di esser diventati dei veri prigionieri del proprio dispositivo mobile. Ormai dal nostro smartphone compiamo ogni tipo di azione e funzione assolutamente impensabile fino a qualche anno fa. Siamo continuamente connessi, abbiamo notifiche attive per tutto, controlliamo conti correnti bancari, inviamo e riceviamo mail, mandiamo messaggi e videochiamiamo, ci informiamo e commentiamo di tutto, pubblichiamo foto e facciamo parte di un’infinità di gruppi su whatsapp. Stiamo diventando anche un popolo di metereologi, sappiamo sempre che tempo fa, a che ora pioverà e le temperature in arrivo. È chiaro come tutto questo somigli ad un comportamento compulsivo e, in molti casi, lo è veramente. Un recente studio condotto da Common Sense rivela che la maggior parte della popolazione passa fino a 9 ore al giorno davanti a smartphone, tablet e pc. Un’infinità di tempo che spesso tendiamo a sottovalutare.
Una ricerca condotta da Motorola e reperibile on line come Motorola Phone Balance, evidenzia come la dipendenza da smartphone riguardi un po tutti noi, senza distinzione di sesso ed età anagrafica. Lo studio è stato condotto su circa cinquemila persone provenienti da 4 nazioni diverse e con età comprese tra 16 e 65 anni. Nello specifico, il 30% degli intervistati, dichiara di preferire lo smartphone all’interazione con altri esseri umani
. Ancora più curioso è come il 53% dei ragazzi compresi tra i 20 e i 30 anni, dichiari che se lo smartphone fosse un essere umano sarebbe senza dubbio il suo miglior amico. Due intervistati su tre ammette di sentirsi in preda al panico quando dimentica il proprio smartphone o se quest’ultimo dovesse spegnersi per esaurimento della batteria. Ma il dato più inquietante è che il 30% delle persone intervistate stava pensando a quando avrebbe riabbracciato il proprio smartphone non appena terminato il test al quale si stavano sottoponendo. Non esiste ancora una chiara casistica che riveli una patologia ufficiale relativa alla dipendenza da smartphone, ma i punti chiave che vanno via via delineandosi riguardano la stragrande maggioranza della popolazione mondiale. Estraniarsi quando si è in presenza di altre persone, controllo compulsivo delle notifiche e dei social network, disturbo del sonno fino ad arrivare ad un vero e proprio stress e crisi di ansia sono alcuni aspetti della dipendenza da smartphone. In alcuni casi c’è chi organizza rimedi come passeggiate nei boschi o in riva al mare senza portare il proprio smartphone. Danni e rimedi eccessivi, la verità dovrebbe trovarsi nel mezzo. Usare il proprio smartphone e tutto quello che di buono la tecnologia e l’esser connessi comporta è il consiglio, senza dover per forza arrivare a spiacevoli ed inutili ossessioni.