C’è aria di grande novità all’interno di TIM, Vodafone e Wind. A seguito di dure prese di posizione da parte dell’AGCOM, finalmente sembra intravedersi una stretta sulle sempre più frequenti rimodulazioni contrattuali dei gestori.
Anche nel corso delle prime settimane del 2020, si sono susseguite una serie di cambiamenti contrattuali messi in atto senza distinzione da TIM, da Vodafone e da Wind.
Gli utenti a più riprese hanno protestato contro questa pratica irregolare agli occhi di molti. L’AGCOM ha accolto le denunce dei consumatori e ha deciso di imporre un freno proprio ai provider di telefonia. L’ente ha deciso che le compagnie telefoniche non potranno più cambiare a loro piacimento le norme contrattuali per gli abbonamenti di telefonia fissa
e mobile.In pratica, a TIM, Vodafone e Wind non dovrebbe essere più concessa la facoltà di aggiungere servizi in maniera unilaterale su tutti i contratti già in essere.
Un chiaro esempio che ci ricollega anche all’attualità è quello relativo al credito residuo. I principali provider hanno da poco aggiunto a tutti i profili ricaricabili un nuovo servizio che consente di chiamare e navigare in internet anche a credito zero. Quella che in apparenza è una regola a vantaggio dei clienti, in realtà nasconde una spesa aggiuntiva sul proprio credito residuo.
Per quanto concerne i sempre frequenti aumenti di prezzo, invece, non è previsto un cambio di scenario. L’AGCOM non ha riscontrato anomalie nel comportamento di TIM. Vodafone e Wind che restano quindi libere di effettuare cambiamenti tariffari per i profili già attivi.