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Diesel: ha ancora senso comprare una macchina con tale tecnologia?

Secondo voi ha ancora senso comprare un’auto a motore diesel? Ormai tutti i paesi più avanzati hanno deciso in un modo o nell’altro di fare la guerra a tale tecnologia del passato, ma di certo non potranno convertire tutto il parco auto circolante in mobilità ecosostenibile da lì a poco.

Negli ultimi tempi Virginia Raggi, sindaca di Roma, si è resa protagonista di una dichiarazione altisonante: “bloccherà le auto a gasolio in centro dal 2024” seguendo la tradizione di altre capitali europee ferme nel combattere il diesel. Dunque ce n’è abbastanza per chiedersi se sia ancora ragionevole comprare un’auto con questo motore.

Tuttavia non esiste una risposta secca allo stato attuale, perché tutto dipende da quanto sfruttate un motore diesel nei prossimi 4 o 5 anni. Stando attenti sempre alla classe di inquinamento, chi prevede di fare molti chilometri e non abita in un centro metropolitano arrischierà di sicuro l’acquisto di un diesel piuttosto che un’ibrida o elettrica. Chi invece vive nelle grandi città ha poco da scegliere se non il gasolio Euro 6 o auto dalle motorizzazioni alternative.

 

Diesel: ha ancora senso comprare una macchina con tale tecnologia?

Con le vetture a GPL ci si avvicina ai costi d’uso del motore a gasolio, ma se gli impianti montati sulle auto sono efficienti ci sono comunque dei difetti strutturali. Infatti la percorrenza a gas risulta inferiore del 20-30% rispetto a quella a benzina, oltre al fatto che è vietato parcheggiare nei garage interrati oltre al -1. C’è il discorso della bombola da sostituire ogni 10 anni anche se le auto a gas nascono predisposte in fabbrica, laddove ormai l’impianto a gas vive in simbiosi con l’iniezione elettronica e l’auto gira sempre regolarmente.

L’alternativa è il metano, laddove l’auto ha due serbatoi come nel GPL. Al netto del costo superiore del GPL, il metano metano rende di più anche della benzina: 1 kg di gas naturale corrisponde a circa 1,5 litri di benzina. Per le auto a metano è previsto altre sì il cambio delle bombole ogni 4/5 anni secondo la tipologia dell’impianto, mentre non ci sono limitazioni per il parcheggio interrato: il metano è più leggero dell’aria e si disperde senza creare pericoli.

Scegliere oggi un’auto ibrida, al contrario, è la soluzione forse più intelligente ma di certo non economica nei fatti. Un motore a benzina più motore elettrico prevede l’uso in ogni condizione o strada in barba a qualsiasi blocco della circolazione. Peccato che il listino delle auto con questa configurazione è salato, oltre al fatto che il vantaggio nel consumo si avverte solo in città dove decelerazioni e frenate frequenti ricaricano costantemente la batteria.

Poi ci sono le elettriche pure dotate di batteria ricaricabile, più o meno potente, il cui mercato attuale in Italia è ancora agli albori. Tuttavia la tendenza all’acquisto è in continuo crescendo al di là delle oggettive difficoltà per ricaricarle fuori dal centro cittadino. Le colonnine di ricarica sono ancora aghi nel pagliaio, mentre l’evoluzione tecnologica produce batterie sempre più leggere, compatte e potenti. L’auto elettrica nuova costa ancora tantissimo, ma comincia a delinearsi anche un mercato di seconda mano.

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Pubblicato da
Flavio Mezzanotte