Le ustioni da sempre sono uno degli eventi traumatici più ostici da trattare, dal momento che oltre all’estrema dolorosità, lasciano una serie di strascichi non indifferenti.
Ovviamente la vittima principale colpita è la pelle, con essa vengono minate le sue importanti funzioni, da quella difensiva a quella regolatoria dell’equilibrio idro-salino dell’organismo.
A seconda dell’estensione dell’ustione, vengono scelti diversi iter terapeutici, che nei casi più gravi portano a dover ricorrere all’innesto di pelle per poter salvare il paziente.
Alle volte però questa procedura non è sempre possibile in base a svariate cause, cosa che nei casi più sfortunati porta al decesso della vittima o all’amputazione dell’arto interessato per infezioni secondarie all’ustione.
Una svolta in arrivo
I ricercatori canadesi hanno messo a punto un macchinario, testato con successo sui maiali, capace di stampare direttamente sull’ustione un velo di pelle ingegnerizzato, contenente cellule stromali mesenchimali (progenitrici della struttura connettivale di sostegno della cute) unite a sostanze utili nel processo di guarigione e fattori di crescita.
Un’innovazione dai molteplici vantaggi, poichè questo tipo di innesto, oltre ad aiutare il processo di guarigione e rendere quindi la vita migliore al paziente, permette grazie al pronto intervento direttamente sulla ferita previene il formarsi di cicatrici troppo esteticamente invalidanti, dal momento che diminuisce la retrazione e il sollevamento del collagene di riparazione deposto dalle cellule sottocutanee.
Non resta dunque che attendere, i risultati sono senza ombra di dubbio incoraggianti, bisognerà attendere la sperimentazione sugli esseri umani, se a buon fine, essa sarà una vera e propria rivoluzione nella cura delle ustioni.