Nel corso del 2019 annunci ufficiali e dicerie di vario tipo si sono intensificate al cospetto del DVB T2. Trattasi del nuovo Digitale Terrestre di seconda generazione, voluto allo scopo di sostituire la bassa qualità di quello ancora attualmente in uso.
Il passato anno è servito per definire una road-map di intervento per il processo di aggiornamento che si completerà entro Giugno 2022 con la completa cessione delle frequenze in banda 700 MHz che passeranno automaticamente agli operatori TIM, Wind, Tre, Vodafone, Iliad e Fastweb con il 5G.
Si prospettano grandi cambiamenti in Italia, dove l’alta definizione potrà incontrare i canali TV di RAI e Mediaset se soddisfatte alcune condizioni obbligatorie. Per scoprire se si è idonei basta usare una nuova procedura che passa per canali di prova già pubblicati: Scopriamo come funziona.
DVB T2: verifica compatibilità del televisore e del decoder
Comprare un decoder non rappresenta in nessun caso una grossa spesa. Lo è nel caso di televisore ex novo da acquistare per esigenza di qualità e controllo della visione. Dal menu del proprio apparecchio basta risintonizzare i canali e scegliere le numerazioni 100 e 200. Sono questi i canali demo che offrono una risposta immediata. Basterà aspettare il resoconto. Se sul display apparirà oscurato con messaggio di errore il risultato sarà negativo. Ciò suggerirà all’interessato di procedere con l’acquisto di un decoder o una TV compatibile con lo standard HEVC in modalità HD.
Bisogna scegliere un televisore postumo all’anno del 2017 nativamente compatibile con i nuovi sistemi di trasmissione digitale. La presenza del bollino tivùsat o LaTivù garantisce l’uso della nuova piattaforma.