A quanto pare Facebook e il Fisco americano non hanno proprio intenzione di seppellire l’ascia di guerra, infatti secondo le ultime news, la settimana prossima, in concomitanza di San Valentino, dovrebbe prender via una nuova causa legale nei confronti del colosso social, che corre il rischio di subire una multa salata, pari a circa 9 miliardi di dollari.
Posti sotto la lente di ingrandimento del Fisco, sono i processi di Transfer Pricing, che hanno consentito all’azienda di Mark Zuckerberg di godere di importanti vantaggi fiscali attraverso il trasferimento di ricavi in oasi fiscali con aliquote ben più convenienti di quelle americane.
L’accusa e la difesa
Secondi il Fisco, Menlo Park avrebbe omesso di versare agli Stati Uniti l’imposta sulle operazioni internazionali negli anni antecedenti al suo ingresso in Borsa, ovvero il 2012.
Facebook a sua difesa afferma che all’epoca l’azienda fosse ancora fragile e che quindi, pagare le tasse all’estero, avrebbe permesso di non minare la stabilità del colosso in formazione.
L’ Internal Revenue Service (Irs), afferma invece che già all’epoca l’attività fosse ben consolidata e quindi immune a eventuali effetti destabilizzanti derivati dal pagare le imposte USA, aggiungendo anche che le controllate estere (Facebook Ireland) non sono considerabili separate rispetto alla “casa madre”.
Di certo si tratta di un contenzioso abbastanza interessante e quasi didattico, dal momento che, quello che accadrà a Facebook, indicherà il destino delle altre aziende, questo poichè, tali politiche di Transfer Pricing, sono adottate da una moltitudine di aziende.
Non rimane dunque che attendere l’evoluzione della vicenda, la quale, unita alle piccole cause indipendenti che ha generato sempre nei confronti di Facebook, potrebbe portare ad un’ulteriore perdita di 680 milioni nelle casse del social network.
Quello che è certo però, è che l’intero accaduto farà giurisprudenza.