Siamo notoriamente un popolo di risparmiatori, ma forse non tutti sanno che dalla grande crisi del 2008, il volume di denaro liquido parcheggiato sui conti correnti è aumentato di circa 300 miliardi. Un dato che testimonia la nostra scarsa propensione al rischio e all’investimento, per un trend che continua a crescere toccando la cospicua cifra di oltre 1.400 miliardi di euro. Se il Governo ne avesse disponibilità, e giammai succeda, il prodotto interno lordo annuo del Paese potrebbe raddoppiare.
Tuttavia parcheggiare il proprio denaro in banca non frutta alcuna guadagno e, anzi, espone i vostri risparmi ad una erosione progressiva per effetto dell’inflazione e delle tasse. Una scelta che si traduce in oltre venti miliardi andati persi senza fare nulla per evitarlo, con la scusa che assumersi un qualche rischio finanziario in borsa o con altri prodotti è pericoloso.
Conti correnti: gli italiani hanno 1400 miliardi fermi sui conti correnti
Si tende infatti a credere che i propri risparmi sia meglio metterli in un conto corrente bancario, quando invece sono molti gli elementi che concorrono a farci perder il denaro:
- costi di gestione da 25 a 145 euro a seconda del conto che avete;
- 20 euro per l’imposta di bollo per i conti con più di 5 mila euro;
- inflazione e carovita;
- potenziali rendimenti da investimenti non effettuati.
Dunque, stando alle stime, se si depositano 10 mila euro in un conto corrente tradizionale per 5 anni si possono perdere quasi 2 mila euro di valore. Quindi se volete reagire è ora di essere meno prudenti reinvestendo parte dei vostri soldi. Ma se proprio non siete avvezzi a piccoli investimenti sul mercato delle obbligazioni o su quello azionario, almeno tentate di considerare i conti deposito.
Un prodotto che almeno garantisce ai risparmiatori degli interessi più elevati del conto corrente se non prelevate la somme vincolate per un tot di tempo. In genere i conti deposito possono arrivare fino a 5 anni: più si aspetta e più si guadagna.