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Grazie a un dispositivo, Google localizza anche le chiavi

Quante volte abbiamo smarrito il telefono e abbiamo usufruito del sistema di localizzazione di Google per ritrovarlo? E quante di queste volte avremmo voluto che un metodo del genere fosse applicabile anche su altri oggetti che ci appartengono e che puntualmente tendiamo a smarrire? Questa cosa è finalmente possibile grazie all’interazione di Google con un dispositivo GPS applicabile anche su piccoli oggetti!

Com’è fatto questo dispositivo su cosa è applicabile

Stiamo parlando di un dispositivo creato da Tile, un’azienda americana di elettronica che si occupa proprio di creare piccoli dispositivi in grado di aiutare gli utenti a ritrovare le proprie cose: chiavi, zaini, portafogli, e altri oggetti. Di recente i dispositivi Tile sono stati adattati a diverse forme, volte ad adattarsi a più oggetti possibili.

Ma come funzionano questi oggetti?  Sono in sostanza dei dispositivi Bluetooth collegabili al nostro Google Assistant. È molto facile quindi utilizzarli, sarà sufficiente chiedere a Google con il comando vocale di localizzare gli oggetti che non riusciamo a trovare. Ma nel concreto, a quanti oggetti in nostro possesso sono adattabili

questi piccoli e comodi dispositivi? In realtà a tutti quelli che desideriamo. Questi Tile infatti esistono in varie forme: una di esse è una sorta di carta di credito ed è quindi facilmente inseribile all’interno del portafoglio o della borsa, o anche all’interno di una tasca di qualche zaino. Abbiamo però, anche dei piccoli bottoni adesivi che possiamo attaccare ai computer, ai telecomandi, a degli oggetti non elettronici che non vogliamo perdere di vista, e soprattutto alle chiavi di casa o della macchina che molto spesso non riusciamo a trovare. Sarà sufficiente chiedere Google di trovare quell’oggetto, che subito farà suonare il dispositivo ad esso collegato. Qualora si trovasse nelle vicinanze sarà sufficiente raggiungerlo grazie al suono, diversamente basterà localizzarlo sulla mappa e andarlo a recuperare dove lo abbiamo lasciato.
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Pubblicato da
Gilda Fabiano