Nei giorni scorsi avevamo parlato dei presunti difetti riscontrati in un particolare motore prodotto dall’azienda francese Renault. Il motore in questione e’ il 1.2 (tipo H5FT) utilizzato in diversi modelli del gruppo Renault come Dacia (Duster, Dokker e Lodgy), Mercedes (Citan), Nissan ( juke, Qashqai 2 e Pulsar) e la stessa Renault ( Captur, Clio 4, Kajar, Kangoo 2, Megane 3, Scenico 3, Grand Scenic 3). Il motore di cui parliamo ha fatto parte di una produzione iniziata nel 2012 e terminata nei primi mesi del 2016. La discussione sul presunto malfunzionamento riguarda l’eccessivo consumo di olio riscontrato da diversi clienti sulle proprie vetture, superiore a 1 litro per circa 1000 km. La questione e’ stata sollevata da un’associazione dei consumatori francese che pretendeva il ritiro di tutte le autovetture ritenute difettose, portando le proprie ragioni fino al Ministero dei trasporti a Parigi.
Per entrare nel merito della questione ed esprimere le ragioni dell’azienda Francese, abbiamo contattato uno dei maggiori esponenti di Renault Italia che ha spiegato:” il presunto difetto strutturale riguarderebbe all’incirca 400.000 vetture, con un’incidenza sul nostro paese che risulterebbe davvero minima e, nonostante parliamo di basse percentuali, non vi e’ assolutamente nessuna correlazione tra il presunto consumo di olio in eccesso e la sicurezza stradale. Bisogna poi considerare anche il percorso di manutenzione affrontato dai proprietari delle vetture in questione, considerando che in molti non si affidano alle strutture ufficiali Renault ma a strutture esterne che, in molti casi, non rispecchiano gli standard qualitativi e non possiedono i tecnici qualificati che l’azienda francese ha a disposizione. Altra considerazione è il modo in cui molti proprietari trattano e conducono le vetture, in alcuni casi ai limiti della negligenza
”. Ragioni a parer nostro plausibili e che hanno convinto anche il Ministero dei trasporti francese. Quest’ultimo, infatti, ha respinto la richiesta dell’associazione consumatori non concedendo, di fatto, il ritiro per le vetture in questione e la relativa modifica e messa a punto. I vertici aziendali, di contro, hanno assicurato di aver preso molto sul serio la questione e dopo i relativi controlli e approfondimenti, hanno constatato che non vi era assolutamente nessun problema per la sicurezza stradale. D’altronde, crediamo fermamente, che un’azienda del calibro di Renault in nessun modo si sarebbe opposta al ritiro e ripristino delle vetture difettose se avesse avuto anche il minimo dubbio di mettere a repentaglio la sicurezza.