L’operatore Wind Tre ha recentemente aggiornato la propria lista relativa ai costi di disattivazione che riguardano la rete fissa. Stiamo parlando dei costi da sostenere in caso di passaggio ad altro operatore o di dismissione definitiva della propria linea.
Questi costi verranno comunque applicati solamente se una mensilità di canone li supera. I cosiddetti costi di disattivazione o dismissione della linea, sono costi standard, che non sempre superano il costo del canone mensile. Scopriamo insieme i dettagli.
I costi di disattivazione sono costi standard, come anticipato precedentemente, e si sostengono oltre alle eventuali penali o costo di recesso previsti dal proprio contratto, che variano a seconda dell’operatore. La modifica di questi costi è arrivata circa un anno dopo l’adeguamento alla delibera AGCOM n. 487/18/CONS pubblicata nel mese di ottobre 2018. La delibera in questione ha sancito anche una regolamentazione delle spese previste in caso di disattivazione o dismissione della linea.
In questo modo gli utenti potranno essere tutelati e, allo stesso tempo impedisce che vengano applicati dei costi immotivati da parte del proprio operatore
. Recentemente è infatti stato stabilito che le spese di recesso devono essere commisurate al valore del contratto e anche ai costi realmente sostenuti per la dismissione della linea o per il trasferimento del servizio ad altro operatore.Wind Tre ha deciso che si pagherà solamente un importo pari al valore più basso tra i costi della tabella ed una mensilità del canone della propria offerta. I costi mensili solitamente sono più bassi rispetto a quelli visti in tabella e, nella maggior parte dei casi si pagherà solamente un importo pari ad una mensilità del canone. D’ora in poi saranno quindi distinti i costi da sostenere per le linee voce e dati ADSL e in Misto Fibra Rame FTTC. La nuova tabella prevede anche dei costi minori per le linee Fibra FTTH, rispettivamente 38 e 76 contro i precedenti 94 euro.