Gli Italiani sono dei grandi collezionisti sin dal tempo in cui si cominciarono a trovare reliquie di Roma Antica, e con questa innata voglia di conservare o dare un valore agli oggetti negli anni ’90 siamo arrivati a stimare le vecchie schede telefoniche della vecchia SIP. Tanti erano convinti che non valessero nulla, mentre nel 2020 possiamo affermare che alcuni pezzi rari, specie se appartenenti a serie limitate, possono valere anche fino a 10.000 euro.
Un tempo venivano utilizzate per lo scopo originale, ovvero per convertire del credito in Lire in una scheda magnetica e telefonare dalla cabine. Ma fu la stessa Telecom a pensare che quei supporti così rudimentali potessero veicolare dei messaggi in testo o immagini, e da quel momento le schede telefoniche divennero da oggetto utile a materiale per collezionisti.
Alcune serie rimasero nei cuori dei ragazzi degli anni ’90, mentre altre che furono poco amate caddero nell’oblio diventando pezzi rarissimi. I collezionisti nel 2020 sono attratti dalle serie a tiratura limitata che riportino un particolare disegno o slogan. Per esempio, le prime schede illustrate furono prodotte dalla Technicard System
e raffiguravano le bellezze culturali di ogni regione d’Italia.Al di là del tipo di collezione tuttavia sono quattro sono le tipologie in cui le carte telefoniche rare vengono oggi classificate:
Una scheda telefonica di valore non deve essere rovinata, smagnetizzata, e il suo valore aumenta se reca ancora il talloncino sull’angolo che ne certifica il non uso. Esistono schede telefoniche che possono sfiorare i 10.000 euro, soprattutto se provenienti da collezioni di dimenticate prodotte: