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Schede telefoniche: se ne avete di rare valgono fino a 10 mila euro

Gli Italiani sono dei grandi collezionisti sin dal tempo in cui si cominciarono a trovare reliquie di Roma Antica, e con questa innata voglia di conservare o dare un valore agli oggetti negli anni ’90 siamo arrivati a stimare le vecchie schede telefoniche della vecchia SIP. Tanti erano convinti che non valessero nulla, mentre nel 2020 possiamo affermare che alcuni pezzi rari, specie se appartenenti a serie limitate, possono valere anche fino a 10.000 euro.

Un tempo venivano utilizzate per lo scopo originale, ovvero per convertire del credito in Lire in una scheda magnetica e telefonare dalla cabine. Ma fu la stessa Telecom a pensare che quei supporti così rudimentali potessero veicolare dei messaggi in testo o immagini, e da quel momento le schede telefoniche divennero da oggetto utile a materiale per collezionisti.

 

Schede telefoniche: quelle rare valgono una fortuna

Alcune serie rimasero nei cuori dei ragazzi degli anni ’90, mentre altre che furono poco amate caddero nell’oblio diventando pezzi rarissimi. I collezionisti nel 2020 sono attratti dalle serie a tiratura limitata che riportino un particolare disegno o slogan. Per esempio, le prime schede illustrate furono prodotte dalla Technicard System

e raffiguravano le bellezze culturali di ogni regione d’Italia.

Al di là del tipo di collezione tuttavia sono quattro sono le tipologie in cui le carte telefoniche rare vengono oggi classificate:

  • schede telefoniche Telecom ordinarie con la pubblicità dei servizi della compagnia;
  • pubblicitarie, commissionate da aziende esterne a scopo commerciale;
  • tematiche, dedicate a temi specifici (artistici e culturali, normalmente);
  • speciali, emesse in occasione d’eventi speciali e dalla tiratura limitata.

Una scheda telefonica di valore non deve essere rovinata, smagnetizzata, e il suo valore aumenta se reca ancora il talloncino sull’angolo che ne certifica il non uso. Esistono schede telefoniche che possono sfiorare i 10.000 euro, soprattutto se provenienti da collezioni di dimenticate prodotte:

  • Dalla SIDA tra il 1977 e il 1981,
  • le schede Urmet bianche e rosse in cartone resistente (1985-88),
  • le schede omaggio realizzate da alcune aziende come Alitalia, Intel o Lufthansa,
  • le schede della serie “Labirinto” e quelle che riportano opere d’arte.
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Pubblicato da
Flavio Mezzanotte