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Amazon ha eliminato dalla propria piattaforma migliaia di libri

La piattaforma di e-commerce Amazon ha recentemente deciso di eliminare migliaia di libri dal proprio catalogo. Libri su movimenti neo nazisti e filo-nazisti. Si tratta di una scelta etica per alcuni e censura per altri.

Ovviamente molti utenti sono d’accordo con la piattaforma, anche se altri vorrebbero avere l’opportunità di scegliere quali titoli acquistare, per questo si è anche parlato di abuso di potere di un colosso. Scopriamo tutti i dettagli.

 

Amazon non venderà più libri filo-nazisti

Il colosso di Seattle ha rimosso prima due titoli di David Duke, ex leader del Ku Klux Klan e successivamente ha eliminato anche quelli del fondatore del partito nazista americano, George Lincoln Rockwell. Sono state anche cancellate The Ruling Elite: The Zionist Seizure of World Power, di Deanna Spingola, e A History of Central Banking and the Enslavement of Mankind, di Stephen Goodson.

Si tratta di opere che, onestamente, sarà molto difficile sentirne la mancanza, un catalogo senza questi titoli sarà sicuramente un catalogo migliore, anche se non tutti la pensano così. Infatti c’è chi, davanti a questa notizia, si è posto alcune domande, per esempio quale effetto può avere questo gesto? si è chiesto il New York Times. Fin dalle origini l’azienda di Jeff Bezos ha instaurato delle policy ben precise: “vogliamo vendere ogni tipo di libri: quelli buoni, quelli cattivi, quelli brutti. Saranno i lettori, con i loro commenti, a fare emergere la verità

“.

Probabilmente qualcosa è cambiato, secondo le stime del NYT, Amazon controlla i due terzi del mercato della stampa e dei libri digitali. Si tratta di una sorta di libreria, che ha il potere di scegliere quali titoli vendere e quali no. A confermarlo è stata Deborah Caldwell-Stone, direttrice dell’Ufficio per la Proprietà intellettuale dell’Associazione Librai americana: “Amazon è, come tutti i venditori al dettaglio, autorizzata a decidere e valutare il materiale che offre. Nonostante le sue dimensioni, non ha alcun obbligo di sponsorizzare parole e discorsi che non ritiene accettabili“.

Ecco infine la dichiarazione di un portavoce della piattaforma di Seattle: “Diamo valore al nostro rapporto con gli autori, gli editori e i venditori e investiamo molto nel nostro negozio online per renderlo il luogo migliore nel quale vendere ed acquistare libri. Tutti i venditori decidono la selezione di titoli che intendono offrire e le nostre policy delineano quali libri possono essere venduti all’interno del nostro negozio. Non prendiamo alla leggera le decisioni di selezione dei titoli e siamo sempre al lavoro per supportare al meglio i nostri partner, migliorando il modo in cui facciamo rispettare e comunichiamo queste decisioni“.

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Pubblicato da
Veronica Boschi