News

Auto elettriche, ecco cosa resta della batteria dopo 343 mila Km

Le auto elettriche in questi ultimi anni stanno vedendo un boom del loro sviluppo, con un corsa da parte delle case automobilistiche alla produzione di modelli sempre più performanti con autonomie sempre più lunghe.

Proprio l’autonomia è un punto nevralgico della loro progettazione, infatti essa è strettamente dipendente dalla batteria montata a bordo, la quale va inesorabilmente incontro a deterioramento per usura.

Ora molti possibili acquirenti si domandando quanto sia la durata media della vita di una batteria montata a bordo.

Ecco al risposta all’interrogativo

Per dare risposta a questa domanda, gli ingegneri hanno analizzato la batteria di un Taxi elettrico dopo 343mila km di percorrenza in 3 anni.

Prima di palesare la risposta bisogna fare delle considerazioni.

Le analisi effettuate su migliaia di auto elettriche hanno evidenziato che la perdita in capacità annua è di circa il 2,3%, in dipendenza però della temperatura di utilizzo, della modalità di ricarica e delle soste.

Da sottolineare è il fatto che il maggiore uso delle batterie non ne provoca una diretta maggiore usura, bensì il contrario, infatti più rimane ferma più una batteria si deteriora

.

Detto questo, il Taxi di certo ha avuto una storia alle spalle diametralmente diversa, priva di momenti di sosta particolarmente prolungata, cosa che lascia intuire che la batteria al suo interno è in ottime condizioni, ed è proprio così infatti.

La batteria rinvenuta all’interno del mezzo di trasporto è quasi come nuova, cosa che vanifica l’importanza riservata al fatto che la garanzia è ormai scaduta da tempo, poichè appunto non necessaria.

Una notizia ormai sorprendente, ma che dovrebbe far riflettere proprio i costruttori, i quali assicurano la batteria per 160Km o almeno 8 anni, infatti se la sua capacità scende sotto il 66% entro quei limiti, la batteria viene cambiata gratuitamente, una politica da considerare praticamente inutile visto il risultato stupefacente del Taxi elettrico.

Condividi
Pubblicato da
Eduardo Bleve