L’Agenzia svedese per l’energia ha deciso di vederci chiaro sulla capacità di emettere inquinanti nell’ambiente delle batterie per le auto elettriche e gli smartphone. Lo studio si basa sull’analisi del ciclo di vita degli accumulatori, correlato al fatto che il numero di auto elettriche è destinato ad aumentare nei prossimi anni.
Ma se si è sempre detto che l’uso massivo di auto elettriche possa ridurre l’impatto sull’ambiente e sui cambiamenti climatici, è anche vero che la produzione delle batterie deve essere altresì ecologica e utilizzare la maggiore quantità di energia da fonti rinnovabili.
Inoltre, le emissioni inquinanti nella produzione di batterie passano anche per l’approvvigionamento dei metalli più o meno rari contenuti nelle batterie agli ioni di litio, materiali che devono essere riciclati correttamente.
Batterie smartphone e auto elettriche: ecco quanto inquinano
In media la produzione di batterie agli ioni di litio emette tra i 61 e i 106 kg di CO2 per kWh di capienza. Inquinamento derivante dai metodi di produzione e dal tipo di elettricità utilizzata nel processo di fabbricazione che ancora non può soddisfare gli standard per il futuro del pianeta.
Affinché le emissioni scendano al di sotto di 60 kg è necessario ridurre anche le emissioni derivanti dalle operazioni di estrazione delle materie prime di base, procedendo alla sostituzione di quelli più rari con materiali riciclati. Le batterie contengono metalli come litio, cobalto, nichel e manganese: tutti metalli che sta diventando sempre più dispendioso estrarre dal terreno.
Un passo importante nel ridurre la necessità di sempre nuove materie prime potrebbe essere il riciclaggio di metalli delle batterie usate. Ma per farlo su larga scala non ci sono ancora le tecnologie ottimali.