Durante queste ultime settimane a lungo si è parlato di sicurezza su WhatsApp. Se sulla piattaforma di messaggistica istantanea sono ancora presenti alcuni pericoli per la propria privacy, allo stesso tempo va sottolineato come stiano aumento le punizione verso tutti i trasgressori. Dall’inizio del 2019 ad oggi, gli sviluppatori stanno sgomberando, per quanto possibile, il campo potenziale rischio per gli utenti.
Dai primi giorni di gennaio, in prospettiva con i dati raccolti nei mesi precedenti, già migliaia di profili sono stati bannati. I motivi di azione da parte degli sviluppatori sono molteplici.
In primo luogo, dopo i numerosi casi, la chat ha deciso di dichiarare aspra guerra a tutti i messaggi spam che coinvolgono numerosi gruppi ma anche numerose conversazioni singole. Già si possono notare alcuni risultati su questo fronte. Le tanto celebri catene,
presenza storica di WhatsApp nei primi anni di vita, sono molto meno diffuse.Come ovvio, il team che si occupa delle sicurezza sta combattendo anche contro tutti i cybercriminali che sono soliti condividere file come malware e spyware. Con il ban di hacker e malintenzionati, la diffusione di file dannosi per lo smartphone è diventata molto più limitata.
A rischio chiusura del proprio account, però, in linea di massima ci sono anche utenti non pericolosi. Sempre per garantire i più alti standard in termini di sicurezza e di riservatezza, WhatsApp punisce tutte quelle persone che utilizzano app parallele in grado di fornire funzioni extra rispetto a quelle dell’app principale. In questo caso il ban può essere sia definitivo sia temporaneo, a discrezione della gravità dell’evento.